"Il nostro non è un mestiere che si insegna, è un mestiere che si impara. Si impara battendosi contro gli errori, le ingiustizie, le angherie, a volte le meschinità. Si impara indignandosi di ogni sopruso giudiziario, da chiunque provenga. Si impara nelle notti insonni, nei tumulti delle nostre angosce. Si impara soffrendo con i nostri assistiti, scusandoci con loro dei misfatti del sistema giudiziario e di chi lo gestisce. Si impara coltivando una fede doverosa e irragionevole nella Giustizia. Si impara tremando nell'indossare la toga, sentendosi penetrati dalla sua malia. Si impara osservando all'opera — se possibile —i Maestri d'Avvocatura, studiandone le mosse, cercando di emularli, illudendoci di carpire il loro ingegno. Si impara ringraziando i nostri Padri per aver custodito e tramandato l'incantevole seduzione della Difesa." *